Attenzione al ristorante: ecco la truffa del conto salato colpisce ancora! Ecco come difendersi

Andare al ristorante rappresenta ancora oggi uno dei piaceri più apprezzati della vita. Che si tratti di una serata romantica con il proprio partner, di una cena tra amici o di un pranzo in famiglia, poco importa: l’esperienza di condividere un pasto fuori casa è sempre un’occasione per staccare dalla routine e trascorrere momenti piacevoli e diversi dal solito. Tuttavia, l’arrivo del conto può talvolta riservare spiacevoli sorprese, con cifre ben più alte di quanto ci si aspettasse.

Conto troppo salato: che cosa fare?

Capita, infatti, di gustare un’ottima cena e poi rimanere letteralmente senza parole davanti al totale da pagare. Ritrovarsi di fronte a un importo inaspettato può generare imbarazzo e disagio, soprattutto quando non si sa come affrontare la situazione. Si tratta di un momento spiacevole sia per il cliente che per il ristoratore, ma certamente più difficile da gestire per chi deve pagare.

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È importante sapere che non esiste alcun obbligo di consumare una volta seduti al tavolo. Se, dopo aver dato un’occhiata al menù, ci si accorge che i prezzi sono troppo elevati rispetto alle proprie possibilità, si può tranquillamente decidere di alzarsi e andare via senza ordinare nulla. Lo stesso vale anche in caso di prenotazione, a meno che non sia stata espressamente comunicata una penale per la disdetta.

Per quanto riguarda lo scontrino, la legge non impone che vengano specificati i prezzi di ogni singola portata, ma il cliente ha sempre il diritto di richiedere il dettaglio dei costi e di essere informato su quanto sta pagando.

E se non ci sono le possibilità di pagare?

Se, nonostante tutte le precauzioni, ci si trova davanti a un conto troppo oneroso per le proprie finanze, è fondamentale capire come comportarsi. Se si ritiene che il conto sia corretto, bisogna comunque trovare una soluzione per saldare quanto dovuto, senza cercare scuse o sotterfugi.

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In questi casi, si può chiedere aiuto a un amico o a un conoscente, oppure proporre al ristoratore di saldare il debito in un secondo momento, lasciando i propri dati e impegnandosi a tornare quanto prima per pagare. È bene sapere che, in caso di mancato pagamento, il titolare del locale può avviare un’azione legale per recuperare la somma dovuta.

Se invece si ritiene che il conto sia errato – ad esempio perché le pietanze non erano fresche, oppure gli ingredienti erano surgelati o di qualità inferiore rispetto a quanto dichiarato – la situazione cambia. In casi simili, o se il gestore si rifiuta di chiarire, si ha il diritto di rivolgersi alle forze dell’ordine, come i Carabinieri, per fare luce sull’accaduto.

Non pagare è un reato?

Non pagare il conto al ristorante costituisce un illecito, ma si tratta di una questione di natura civilistica e non penale. In sostanza, quando si ordina da mangiare e da bere si instaura un contratto, anche se solo verbale, che prevede la fornitura di cibo e bevande in cambio di denaro.

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Chi non rispetta questo accordo non commette un reato penale, ma si rende responsabile di un’inadempienza contrattuale, che può essere perseguita civilmente. Non è quindi necessario ricorrere a soluzioni drastiche, poiché la questione non riguarda il diritto penale, ma piuttosto un mancato pagamento.

La situazione è diversa se, alla fine del pasto, il cliente si trova davanti a un conto particolarmente elevato e ritiene che non ci sia stata chiarezza sui prezzi. In questo caso, la responsabilità può essere sia del ristoratore, per non aver informato adeguatamente, sia del cliente, per non aver letto attentamente il menù.

Per concludere

In definitiva, quando sorgono problemi con il conto al ristorante, non si tratta mai di una questione penale, ma piuttosto di un mancato rispetto di un accordo commerciale: denaro in cambio di cibo e bevande. La soluzione, quindi, deve essere sempre cercata in modo pacifico e ragionevole.

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Se, dopo aver consumato il pasto, ci si accorge che il conto è troppo alto, è legittimo chiedere al ristoratore di poter saldare il debito entro un giorno. In questo caso, il titolare non può procedere con una denuncia immediata né trattenere il cliente contro la sua volontà: la legge è chiara su questo punto.

Se invece il conto risulta palesemente errato, il cliente ha il diritto di rifiutarsi di pagare e di contestare l’importo. Nel caso in cui il proprietario del locale tenti di impedire l’uscita, è possibile rivolgersi alle forze dell’ordine, poiché trattenere una persona contro la sua volontà costituisce un reato penale vero e proprio, configurando una forma di violenza privata.

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