
Il rosmarino è sicuramente una delle piante aromatiche più apprezzate e diffuse nelle case degli italiani. Infatti, esso è molto bello da vedere, facile da coltivare, molto profumato e anche insostituibile in cucina e per tale motivo viene molto spesso scelto dalle persone che vogliono creare un piccolo angolo verde in balcone o anche in giardino.
Cosa sapere prima di coltivare il rosmarino?
Nonostante la sua fama di pianta resistente, il rosmarino non è immune agli errori di coltivazione, infatti, uno in particolare può andare a compromettere la salute in modo serio e duraturo, ovvero un’irrigazione sbagliata. Infatti, tantissime persone alle prime armi tendono ad annaffiare il rosmarino troppo o nel modo scorretto, dato che sono convinti di fare la cosa giusta.

In realtà però, l’acqua in eccesso è uno dei principali nemici di questa pianta e in questo articolo andremo a vedere perché l’acqua può diventare un problema e come quando irrigare correttamente la pianta di rosmarino. Questa pianta è originaria delle regioni costiere del Mediterraneo e in natura può crescere spontaneamente su sole rocciosi, aridi e ben drenati.
Ciò ci fa capire che non ama l’umidità stagnante né il terreno costantemente bagnato, infatti le sue radici si messe troppo a lungo nell’acqua possono marcire andando quindi a causare un declino lento ma progressivo della pianta stessa. Andiamo quindi a vedere l’errore da non commettere e come coltivarlo nel modo giusto.
Quale errore non commettere
Molto spesso, a causa del timore che la pianta soffra la sede, si tende ad annaffiare il rosmarino con la stessa frequenza con cui si curano le altre piante da appartamento tropicali o le aromatiche che sono più delicate come ad esempio il basilico. In realtà però, questa abitudine risulta essere completamente sbagliata.

Infatti, un eccesso di acqua può andare ad ostacolare la respirazione delle radici, favorire anche lo sviluppo di muffe e funghi e può causare anche i marciume radicale, uno dei problemi più difficili da poter risolvere.rende anche la pianta più debole, spoglia e pallida hanno anche a ridurre la produzione di foglie e l’intensità della Roma.
Ma come fare a riconoscere i sintomi? Se notate che il vostro rosmarino ha le foglie che ingialliscono, i rami che diventano molli o inizia a perdere le foglioline anche nella parte superiore è probabile che stia ricevendo troppa acqua ed è quindi meglio evitarla per un po’ di tempo, in modo tale da riuscire a ristabilire la situazione.
Come annaffiare correttamente il rosmarino
Il rosmarino deve essere innaffiato solo quando il terreno è completamente asciutto e per fare ciò, andate a toccare la terra con le dita. Se sentite che essa è ancora umida anche in profondità aspettate, dato che il rosmarino preferisce una leggera siccità piuttosto che troppa acqua.in estate quindi potresti annaffiare la pianta ogni cinque giorni.

Mentre in primavera e in autunno ogni 10 giorni e in inverno quasi mai, se la pianta è all’esterno e prende l’umidità dell’aria. Ovviamente ciò dipende sempre anche dal caldo e dall’esposizione ed è quindi sempre meglio toccare la terra prima di dare alla pianta altra acqua. Vi consigliamo anche di annaffiare a fondo, ma non frequentemente.
Quando decidete di annaffiare, fatelo bene, infatti andate a bagnare il terreno in profondità finché l’acqua non esce dai fori di drenaggio del vaso, andando però ad evitare le irrigazioni frequenti che vanno a bagnare solo lo stato superiore del terreno e indeboliscono le radici. Bisogna preoccuparsi anche del ristagno idrico, il peggior nemico delle radici del rosmarino.
Quale terreno scegliere
Sicuramente, anche il terreno giusto fa la differenza, il quale deve essere leggero e ben drenato e poco ricco di sostanze organiche, con una componente sabbiosa o ghiaiosa. Per tale motivo si può creare il mix ideale utilizzando il 50% di terriccio universale, più il 30% di sabbia grossolana più il 20% di perlite o argilla espansa.

Questo mix andrà a garantire che l’acqua in eccesso di fluisca rapidamente andando quindi a prevenire gli accumuli pericolosi. Il vaso deve essere sufficientemente grande e dotato di fuori di drenaggio, andando quindi ad evitare i vasi di plastica molto profondi che tendono a trattenere l’umidità ed è quindi opportuno optare per quelli in terracotta.
Infatti, il vaso in terracotta permette al terreno di respirare e posizionate in pieno sole, infatti esso ha bisogno di almeno sei ore di luce diretta al giorno per restare forte, profumato e resistente. Infatti, una pianta in ombra sarà sempre più vulnerabile ai marciume e anche ai parassiti. Bisogna ricordarsi anche che durante i mesi freddi la pianta entra in riposo vigila TiVo e quindi non ha quasi mai bisogno di acqua.