Una glicemia elevata, soprattutto al mattino e a digiuno, rappresenta un segnale da non sottovalutare e può indicare la presenza di diabete o di altre condizioni patologiche. Oltre a rivolgersi tempestivamente a un medico per una valutazione approfondita, è fondamentale non saltare la colazione: scegliere gli alimenti adeguati permette di mantenersi in salute e di evitare bruschi innalzamenti della glicemia.
I valori normali
I valori di glicemia considerati nella norma si collocano tra i 70 e i 100 mg/dl. Quando i livelli di zucchero nel sangue scendono al di sotto di questa soglia si parla di ipoglicemia, mentre valori superiori indicano uno stato di iperglicemia. Entrambe le condizioni sono da monitorare attentamente, poiché possono comportare rischi per la salute. Per valutare con precisione le fluttuazioni glicemiche, il medico può prescrivere una curva glicemica.

Questo esame del sangue permette di osservare la risposta dell’organismo all’insulina sia a digiuno sia dopo l’assunzione di una quantità controllata di glucosio, misurando i valori a intervalli regolari. Durante la gravidanza, ad esempio, molte donne possono sviluppare il cosiddetto diabete gestazionale, caratterizzato da un aumento dei livelli di zucchero che deve essere costantemente monitorato per tutelare la salute del feto.
In generale, variazioni occasionali della glicemia, magari dovute a una cena particolarmente ricca di carboidrati o a un consumo eccessivo di dolci, non sono motivo di allarme. Tuttavia, se il valore del glucosio a digiuno supera regolarmente i 100 mg/dl, è opportuno rivedere le proprie abitudini alimentari, iniziando da una colazione equilibrata che aiuti a mantenere la glicemia sotto controllo per tutta la giornata.
Yogurt e cereali integrali
Lo yogurt bianco, preferibilmente senza grassi e privo di zuccheri aggiunti, può sembrare poco invitante come prima colazione, ma arricchito con una manciata di cereali integrali diventa un pasto gustoso e nutriente. I fiocchi d’avena o un muesli con frutta secca sono perfetti per rendere lo yogurt più completo e bilanciato dal punto di vista nutrizionale.

Per chi preferisce il caffellatte, è consigliabile limitarne o evitare del tutto lo zucchero, aggiungendo invece crusca o altri cereali integrali. Le fibre contenute in questi alimenti favoriscono il senso di sazietà e contribuiscono a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, oltre a sostenere la regolarità intestinale quotidiana.
In alternativa, si può optare per una tazza di tè o scegliere una colazione salata, magari a base di bresaola o ricotta. Le uova rappresentano una fonte di energia priva di zuccheri semplici, mentre la frutta secca come le noci offre un apporto proteico alternativo. Per quanto riguarda la frutta, è meglio consumarla con moderazione, privilegiando le varietà meno zuccherine.
Frutta e altre alternative
La banana, ricca di potassio e con un contenuto di zuccheri inferiore rispetto ad altri frutti, può essere una buona scelta; una manciata di frutti di bosco è ideale per arricchire i cereali, mentre l’avocado, fonte preziosa di Omega 3, apporta benefici alla salute cardiovascolare. Queste opzioni rappresentano valide alternative al tradizionale cappuccino con brioche, che tende ad aumentare rapidamente la glicemia.

Si possono includere anche fette biscottate o pane integrale accompagnati da marmellata senza zuccheri aggiunti e, se gradito, un velo di burro. I carboidrati complessi contenuti in questi alimenti vengono assorbiti più lentamente, garantendo un rilascio graduale di energia e contribuendo a mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue.
Quando si scelgono prodotti integrali, si assicura un apporto energetico prolungato senza sovraccaricare l’organismo di zuccheri semplici. Una colazione bilanciata consente di arrivare all’ora di pranzo senza avvertire il bisogno di spuntini. Se necessario, uno snack a base di frutta fresca o frutta secca rappresenta una soluzione ideale per spezzare la fame.
Il digiuno che fa male
Saltare la colazione, soprattutto per chi soffre di diabete, può indurre il fegato a rilasciare una quantità ancora maggiore di zuccheri nel sangue, peggiorando la situazione. In generale, nessun pasto dovrebbe essere omesso, a meno che non sia espressamente indicato da un medico. È importante fornire all’organismo le energie di cui ha bisogno scegliendo alimenti di qualità .

Una possibile alternativa alla colazione tradizionale è quella proteica, che non deve essere necessariamente salata, ma deve privilegiare le proteine e ridurre al minimo gli zuccheri. Tuttavia, questo tipo di regime alimentare, simile alla dieta chetogenica, è indicato soprattutto per chi pratica attività fisica intensa e richiede un’attenta supervisione medica.
È sempre meglio evitare diete improvvisate o colazioni non bilanciate, che potrebbero peggiorare la situazione o aumentare il desiderio di zuccheri semplici. In presenza di glicemia elevata, sarà il medico nutrizionista a consigliare il percorso alimentare più adatto, a partire dalla colazione fino alla cena, per garantire il benessere generale e il controllo dei livelli di zucchero nel sangue.